3,274,163
edits
m (Text replacement - "(?s)(==Wikipedia FR==)(\n)(.*)(\n[{=])" to "{{wkpfr |wkfrtx=$3 }}$4") |
m (Text replacement - "(?s)(==Wikipedia IT==)(\n)(.*)(\n[{=])" to "{{wkpit |wkittx=$3 }}$4") |
||
Line 52: | Line 52: | ||
Thucydide explique la pratique par la volonté de Sparte de protéger le secret défense: il fait dire à Périclès qu'Athènes « est ouverte à tous, et il n'arrive jamais que, par des expulsions d'étrangers (xenēlasiai), nous interdisions à quiconque une étude ou un spectacle qui, en n'étant pas caché, puisse être vu d'un ennemi et lui être utile. » Pour Xénophon, la démarche spartiate va plus loin: « jadis on bannissait les étrangers et on défendait aux citoyens de voyager hors de leur pays, de peur qu’ils ne fussent infectés des vices de l'étranger ». Il fait remonter l'usage à Lycurgue, de même que l'interdiction des « arts superflus » et l'usage d'une monnaie de fer. | Thucydide explique la pratique par la volonté de Sparte de protéger le secret défense: il fait dire à Périclès qu'Athènes « est ouverte à tous, et il n'arrive jamais que, par des expulsions d'étrangers (xenēlasiai), nous interdisions à quiconque une étude ou un spectacle qui, en n'étant pas caché, puisse être vu d'un ennemi et lui être utile. » Pour Xénophon, la démarche spartiate va plus loin: « jadis on bannissait les étrangers et on défendait aux citoyens de voyager hors de leur pays, de peur qu’ils ne fussent infectés des vices de l'étranger ». Il fait remonter l'usage à Lycurgue, de même que l'interdiction des « arts superflus » et l'usage d'une monnaie de fer. | ||
}} | }} | ||
= | {{wkpit | ||
Xenelasia (in greco antico: ξενηλασία, xenēlasía, composto da ξένος "straniero" e ἐλαύνω "condurre, spingere") fu il nome attribuito ad una serie di leggi promulgate nell'antica Laconia e nell'antica Creta dorica e che prevedevano l'esclusione degli stranieri, e di ogni forma artistica e musicale straniera, nei rispettivi domini. | |wkittx=Xenelasia (in greco antico: ξενηλασία, xenēlasía, composto da ξένος "straniero" e ἐλαύνω "condurre, spingere") fu il nome attribuito ad una serie di leggi promulgate nell'antica Laconia e nell'antica Creta dorica e che prevedevano l'esclusione degli stranieri, e di ogni forma artistica e musicale straniera, nei rispettivi domini. | ||
Le leggi di xenelasia più famose sono quelle spartane. Lo stato era infatti inteso come una emanazione della famiglia e i magistrati spartani avevano il compito e l'autorità di cacciare chiunque rappresentasse una minaccia all'ordine pubblico o alla morale. Gli stranieri erano ammessi durante le festività religiose e per missioni statali ma a loro non era permesso vivere entro il territorio dello stato. Eccezioni furono concesse ad amici ed alleati, come Senofonte. D'altro canto alla popolazione comune fu proibito viaggiare all'estero. Lo scopo di queste leggi era preservare il carattere originario delle tribù doriche ed evitare qualsiasi contaminazione straniera. Mantenere le tradizioni degli antenati era considerato tra i Greci un grande onore. | Le leggi di xenelasia più famose sono quelle spartane. Lo stato era infatti inteso come una emanazione della famiglia e i magistrati spartani avevano il compito e l'autorità di cacciare chiunque rappresentasse una minaccia all'ordine pubblico o alla morale. Gli stranieri erano ammessi durante le festività religiose e per missioni statali ma a loro non era permesso vivere entro il territorio dello stato. Eccezioni furono concesse ad amici ed alleati, come Senofonte. D'altro canto alla popolazione comune fu proibito viaggiare all'estero. Lo scopo di queste leggi era preservare il carattere originario delle tribù doriche ed evitare qualsiasi contaminazione straniera. Mantenere le tradizioni degli antenati era considerato tra i Greci un grande onore. | ||
Line 61: | Line 61: | ||
Niccolò Machiavelli riteneva che Sparta fosse durata così a lungo "perché non permise agli stranieri di stabilirsi nella repubblica" e sottolineava che la Repubblica romana, facendo il contrario, si fosse condannata al proprio destino. Va comunque evidenziato come, a causa del rifiuto della mescolanza razziale, dell'infanticidio selettivo e della diserzione all'estero di rampolli patrizi alla ricerca di maggiori attrazioni, la popolazione spartana fosse in costante declino dal periodo della sua vittoria nelle guerre del Peloponneso, passando da 9000 spartani nel 640 a.C. ai 1000 dopo la battaglia di Leuttra nel 371 a.C. La polis Romana fu inoltre una delle società del mondo antico che più si rifece all'ethos militare spartano. Machiavelli fu un laconofilo molto parziale. | Niccolò Machiavelli riteneva che Sparta fosse durata così a lungo "perché non permise agli stranieri di stabilirsi nella repubblica" e sottolineava che la Repubblica romana, facendo il contrario, si fosse condannata al proprio destino. Va comunque evidenziato come, a causa del rifiuto della mescolanza razziale, dell'infanticidio selettivo e della diserzione all'estero di rampolli patrizi alla ricerca di maggiori attrazioni, la popolazione spartana fosse in costante declino dal periodo della sua vittoria nelle guerre del Peloponneso, passando da 9000 spartani nel 640 a.C. ai 1000 dopo la battaglia di Leuttra nel 371 a.C. La polis Romana fu inoltre una delle società del mondo antico che più si rifece all'ethos militare spartano. Machiavelli fu un laconofilo molto parziale. | ||
}} | |||
==Wikipedia RU== | ==Wikipedia RU== | ||
Ксенеласия (др.-греч. ξενηλᾰσία) — «[[изгнание чужеземцев]]». Это была практика изгнания чужеземцев в древнем дорийском Крите и Лаконии (Спарта), считающихся нежелательными для общественного благосостояния. | Ксенеласия (др.-греч. ξενηλᾰσία) — «[[изгнание чужеземцев]]». Это была практика изгнания чужеземцев в древнем дорийском Крите и Лаконии (Спарта), считающихся нежелательными для общественного благосостояния. |