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Horus: Difference between revisions

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Sous ses multiples aspects, Horus est vénéré dans toutes les régions égyptiennes. À Edfou, un des plus beaux temples ptolémaïques, le dieu reçoit la visite annuelle de la statue de la déesse Hathor de Dendérah et forme, avec Harsomtous, une triade divine. À Kôm Ombo, Horus l'Ancien est associé à Sobek, le dieu crocodile. Fort de cette renommée, le culte d'Horus s'est exporté hors d'Égypte, plus particulièrement en Nubie. À partir de la Basse époque, grâce aux cultes isiaques, la figure d'Harpocrate s'est largement popularisée à travers tout le bassin méditerranéen sous influence hellénistique puis romaine.
Sous ses multiples aspects, Horus est vénéré dans toutes les régions égyptiennes. À Edfou, un des plus beaux temples ptolémaïques, le dieu reçoit la visite annuelle de la statue de la déesse Hathor de Dendérah et forme, avec Harsomtous, une triade divine. À Kôm Ombo, Horus l'Ancien est associé à Sobek, le dieu crocodile. Fort de cette renommée, le culte d'Horus s'est exporté hors d'Égypte, plus particulièrement en Nubie. À partir de la Basse époque, grâce aux cultes isiaques, la figure d'Harpocrate s'est largement popularisée à travers tout le bassin méditerranéen sous influence hellénistique puis romaine.
==Wikipedia ES==
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Horus ("el elevado") era el dios celeste en la mitología egipcia. Se le consideraba como el iniciador de la civilización egipcia. Era el dios de la realeza en el cielo, de la guerra y de la caza.​ Su nombre egipcio era Hor (Ḥr); Horus es su nombre helenizado (Ώρος). Divinidad griega, Apolo. Era el hijo de la diosa virginal Isis y el dios de la resurrección Osiris.
|wkestx=Horus ("el elevado") era el dios celeste en la mitología egipcia. Se le consideraba como el iniciador de la civilización egipcia. Era el dios de la realeza en el cielo, de la guerra y de la caza.​ Su nombre egipcio era Hor (Ḥr); Horus es su nombre helenizado (Ώρος). Divinidad griega, Apolo. Era el hijo de la diosa virginal Isis y el dios de la resurrección Osiris.
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|wkittx=Horus (in italiano anche Oro o Horo), è una divinità egizia appartenente alla religione dell'antico Egitto, fra le più antiche e significative del pantheon egizio. Il suo culto nella Valle del Nilo si estese cronologicamente dalla tarda Preistoria fino all'epoca tolemaica e alla dominazione romana dell'Egitto. Nel corso dei millenni, fu venerato sotto molteplici forme, analizzate distintamente dagli egittologi; questi aspetti eterogenei del dio derivarono probabilmente da differenti percezioni della stessa divinità sfaccettata, con l'enfatizzazione di certi attributi e assimilazioni sincretiche, più complementari che opposti gli uni agli altri, emblematici delle molteplici visioni che gli antichi egizi avevano della realtà. Era assiduamente rappresentato come un falco — falco lanario o pellegrino — o come uomo dalla testa di falco (ieracocefalo) con la Doppia Corona dell'Alto e del Basso Egitto. Fece la sua comparsa nella religione egizia come divinità tutelare di Ieracompoli (in greco Città del Falco, originariamente chiamata Nekhen) nell'Alto Egitto e, di conseguenza, come prima divinità nazionale conosciuta, soprattutto in relazione al faraone, che in quell'epoca cominciò a essere considerato la manifestazione di Horus in vita e, da morto, di Osiride. Nella forma più comune del mito, Horus era figlio di Iside e Osiride e aveva un ruolo fondamentale all'interno del mito di Osiride, in quanto erede di suo padre — appunto Osiride — e rivale di Seth, il dio uccisore di Osiride. In una versione differente del mito, la madre di Horus era identificata con Hathor, che poteva anche esserne la sposa. Benché adorato in molteplici nòmi, o distretti, egizi il suo centro di culto principale fu ad Edfu.
|wkittx=Horus (in italiano anche Oro o Horo), è una divinità egizia appartenente alla religione dell'antico Egitto, fra le più antiche e significative del pantheon egizio. Il suo culto nella Valle del Nilo si estese cronologicamente dalla tarda Preistoria fino all'epoca tolemaica e alla dominazione romana dell'Egitto. Nel corso dei millenni, fu venerato sotto molteplici forme, analizzate distintamente dagli egittologi; questi aspetti eterogenei del dio derivarono probabilmente da differenti percezioni della stessa divinità sfaccettata, con l'enfatizzazione di certi attributi e assimilazioni sincretiche, più complementari che opposti gli uni agli altri, emblematici delle molteplici visioni che gli antichi egizi avevano della realtà. Era assiduamente rappresentato come un falco — falco lanario o pellegrino — o come uomo dalla testa di falco (ieracocefalo) con la Doppia Corona dell'Alto e del Basso Egitto. Fece la sua comparsa nella religione egizia come divinità tutelare di Ieracompoli (in greco Città del Falco, originariamente chiamata Nekhen) nell'Alto Egitto e, di conseguenza, come prima divinità nazionale conosciuta, soprattutto in relazione al faraone, che in quell'epoca cominciò a essere considerato la manifestazione di Horus in vita e, da morto, di Osiride. Nella forma più comune del mito, Horus era figlio di Iside e Osiride e aveva un ruolo fondamentale all'interno del mito di Osiride, in quanto erede di suo padre — appunto Osiride — e rivale di Seth, il dio uccisore di Osiride. In una versione differente del mito, la madre di Horus era identificata con Hathor, che poteva anche esserne la sposa. Benché adorato in molteplici nòmi, o distretti, egizi il suo centro di culto principale fu ad Edfu.