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En el Imperio romano tardío de los siglos IV al VII, el título era otorgado a los principales príncipes de los aliados árabes del Imperio de Oriente (esencialmente el equivalente a 'jeque'), tanto los que se establecieron dentro del Imperio como fuera de él. De c. 530 a c. 585, los filarcas individuales estaban subordinados a un filarca supremo de la dinastía gasánida.

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Anticamente in Grecia prevaleva dovunque la suddivisione in tribù, ad esempio quelle di Atene: i Dori erano divisi in tre tribù e gli Ioni in quattro. Questa istituzione sociale permase fino all'ultimo periodo della storia greca con alcune modifiche. In origine i filarchi erano i capi delle varie tribù, sia in pace che in guerra: Epidamno, per esempio, che era una colonia di Corcira e quindi dorica, aveva un ordinamento oligarchico in cui il potere era detenuto dai tre filarchi e, quando l'oligarchia fu rovesciata, questi vennero sostituiti da un Consiglio democratico. Probabilmente i filarchi svolgevano le stesse funzioni dei probuli, i quali, a detta di Aristotele, svolgevano in oligarchia le stesse funzioni della Boulé in democrazia.

Non si sa con certezza quanti fossero i filarchi. Probabilmente ce n'erano di diversi per ogni tribù, forse i rappresentanti dei genos presenti all'interno della tribù. Sappiamo che a Troia ogni tribù aveva vari filarchi. Quando i filarchi persero le loro importanti funzioni civili nel passaggio dall'oligarchia alla democrazia, naturalmente mantennero i resti della loro importanza militare. Essendo oligarchi, ovviamente rappresentavano quella branca dell'organizzazione militare che era soprattutto oligarchica, e in questo modo li troviamo ancora come comandanti della cavalleria delle tribù.

{{mantoulidis

|mantxt=Ἀπό τό [[φυλή]] + [[ἄρχω]], ὅπου δές γιά περισσότερα παράγωγα, [[καθώς]] καί στό [[ρῆμα]] [[φύω]].

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